Pompe di calore > Geotermia o Geoscambio ?


Geotermia o Geoscambio ?
Ovvero.. sono davvero efficienti le PDC geotermiche ?

 

Lo sfruttamento del calore presente nel terreno a grande profondità non e' sicuramente una idea nuova ed e' sicuramente un sistema conveniente ed efficiente per risparmiare energia primaria.
Tuttavia, complice una esperienza ancora limitata in Italia, si vanno diffondendo convinzioni e leggende che rischiano di disilludere molti utilizzatori che si stanno affacciando a queste tecnologie.

 

La più importante e' la convinzione, piuttosto diffusa, che la temperatura del sottosuolo ad una certa profondità e' costante e che tale calore può essere usato come fonte per una PDC... nella realtà le zone della crosta terrestre dove tale convinzione può considerarsi vera, sono davvero poche; questo almeno alle profondità modeste che si raggiungono normalmente nei pozzi geotermici ( 80 - 120 Mt ).

A quelle limitate profondità solo zone particolarmente attive geologicamente possono annoverarsi del titolo di zone geotermiche.. per tutte le altre il calore che si estrae dalle sonde non viene rinnovato da nessuna "fonte" geotermica e pertanto il calore deve essere reintrodotto ( normalmente nella stagione estiva ) allo scopo di essere nuovamente disponibile alla successiva stagione invernale.

 

In questo caso, che poi corrisponde a quello che maggiormente si realizza in realtà, si deve parlare di Geoscambio e NON di Geotermia.


Il terreno può essere considerato un grande serbatoio di calore del quale quello estratto deve essere reintrodotto per garantire efficienza e stabilita delle temperature.

Avere la consapevolezza di questo e' importante perché la conduzione e l'aspettativa di resa dell'impianto sono fortemente influenzate dalle condizioni geologiche del sottosuolo... va da se che se si utilizza un impianto Geotermico in una zona invece classificabile con Geoscambio occorre necessariamente mettere in conto di reintrodurre il calore nel pozzo utilizzando l'inversione di ciclo ( quindi nella stagione estiva il condizionamento dell'abitazione diventa un obbligo ) oppure il calore abbondante e disponibile prodotto da impianti solare termici installati allo scopo di 'ricaricare' il pozzo geotermico.

Milano e tutta la Pianura Padana non e' esattamente Lardarello e a 100 Mt di profondità non esiste nessun calore da poter sfruttare, tuttavia e' impressionante il numero di impianti detti erroneamente Geotermici, vengono installati.


Per tutti questi impianti l'eventuale mancanza di ricarica estiva del pozzo determina una resa della PDC progressivamente sempre più scarsa con esiti funesti circa il grado di soddisfazione degli utenti che hanno creduto in questa tecnologia.

 

Se durante lo scavo della sonda si intercetta una qualche falda acquifera il degrado di prestazione del pozzo geotermico sarà meno evidente, ma in questo caso si sarebbe potuto installare un sistema che sfrutti direttamente il calore dell'acqua di falda, sicuramente molto più economico da realizzare che un complesso di trivellazioni di 100 Mt e oltre, che risulterebbe in questo caso, essere stato inutile.


Detto questo si si sta' valutando l'adozione di un impianto di riscaldamento a PDC, si sta facendo sicuramente la scelta giusta ( si veda allo scopo l'articolo che ne analizza analiticamente i vantaggi economici e ambientali ), ma meglio optare per un sistema aerotermico che, alle latitudini Italiane, garantisce COP medi stagionali molto alti, se non addirittura superiori a quelli che si realizzano nella realtà in molti impianti realizzati e detti erroneamente Geotermici.